Quanto costa un metro cubo di metano?

Quanto costa un metro cubo di metano?

Un cliente che si accinge a comprare delle zucchine è ben consapevole che possano esistere dei prezzi diversi se si trova a Milano e non a Bari o a Cagliari, gli è chiara la differenza se sceglie di acquistare in un mercato o altrove, comprende che possano esserci nello stesso mercato delle zucchine di qualità diverse che generano dei prezzi diversi, ed ha l’esperienza per capire che esistono dell’oscillazione di prezzo se ritorna nello stesso banco dopo un mese a fare lo stesso acquisto.
Difficile diventa per il cliente comprendere che nello stesso mercato, nello stesso banco, le zucchine che vorrebbe comprare variano di prezzo se con le stesse voglia preparare un minestrone o una frittata, ossia a seguito del loro utilizzo.


Ancora più evidente la complessità del prezzo se questo varia anche a seguito del quantitativo, ossia se il cliente compra solo un kg di zucchine lo avrà a 95 €uro, 5 kg li paga 98 €uro, quindi a 19,60 €uro al kg. e se ne compra 20 kg di zucchine li paga 106 €uro con un esborso di appena 5,30 €uro al kg., è utile aggiungere che le nostre zucchine “ideali” sono tutte uguali.
Possiamo affermare che ogni kg di zucchine ha un suo prezzo.
Ed allora quanto costa un metro cubo di gas mentano?
Rispondere ad una tale domanda è abbastanza complesso e l’esempio delle zucchine aiuta a superare la difficoltà insita nell’argomento, la volontà è di rendere più comprensibile la materia.
Fin da ora possiamo definire: non esiste per lo stesso cliente la possibilità di pagare un metro cubo di gas metano allo stesso prezzo se varia il consumo.
All’attuale struttura del prezzo finale del gas metano concorrono diverse quote sia fisse che variabili, più complesso il prezzo di un kW di energia elettrica.
Ma andiamo per ordine trattando il prezzo definito all’Autorità per l’Energia e il Gas (AEEG) in regime di tutela.
Iniziamo a dire che l’Italia è divisa in Ambiti che la frazionano in 6 macroregioni, e ogni Ambito ha dei prezzi definiti diversi, nello stesso Ambito dobbiamo diversificare se il gas metano ha un utilizzo domestico o non domestico, a queste prime differenziazioni che ci aiutano a individuare il prezzo del nostro metro cubo di metano in base al territorio e alla tipologia del cliente finale va aggiunta un’indicazione temporale sapendo che l’Autorità AEEG aggiorna il prezzo ogni trimestre, mentre per l’energia elettrica avviene mensilmente.
A questo punto, individuato il nostro sig. Rossi che vive a Roma, nell’Agosto del 2013 e che chiede di sapere quanto costa un metro cubo di gas metano che utilizza nella propria abitazione in regime di tutela, possiamo rispondere.
Il prezzo è formato da diverse quote, iniziamo a dire che esistono degli scaglioni di consumo che fanno variare il costo dello stesso servizio, infatti, il consumo in un anno di mc di metano da 0 a 120, da 121a 480, da 481 a 1560, da 1561 a 5000, da 5001 a 80.000, da 80.0000 a 200.0000, da 200.000 a 1 mln e oltre 1mln genera la parte variabile del costo per l’utilizzo della rete di distribuzione; una quota del prezzo è il servizio di vendita, una quota fissa a prescindere dal consumo nell’anno è per il servizio di vendita, ma anche una quota fissa per il servizio di rete.
A tutto ciò si aggiunga l’accisa che varia per scaglioni di consumo, l’addizionale degli Enti locali che varia per scaglioni di consumo e infine l’IVA che ha due aliquote del 10% e del 21%, è chiaro come sia composto il prezzo di un metro cubo di gas metano.
Al nostro sig. Rossi che vive a Roma, nell’Agosto del 2013 e che chiede di sapere quanto costa un metro cubo di gas metano che utilizza nella propria abitazione in regime di tutela, per come è stato creato il sistema che genera tale prezzo, possiamo rispondere solo con la tabella allegata che è lo sviluppo del prezzo di un metro cubo di gas metano in base al prezzo definito dall’Autorità per l’Energia e il Gas (AEEG), la dimostrazione che non esiste lo stesso prezzo di un metro cubo di gas metano per lo stesso cliente al variare del consumo e questo a parità di fornitura e di contratto.
A questo punto, chiara la difficoltà nel definire il prezzo dell’Autorità che è indicatore del mercato, risulta ancora più difficile se non impossibile per il cliente valutare le offerte del libero mercato.
In questi giorni vengono pubblicati i dati dell’Autorità (AEEG) del fallimento concorrenziale per il 2011 dei prezzi, numeri che certificano che in media chi è rimasto in regime di tutela ha pagato meno l’energia in bolletta rispetto a chi è stato allettato dal libero mercato, e viene deciso che a fine 2013 inizia lo smantellamento del mercato sotto tutela a partire dal non domestico che utilizza gas metano.
Il tutto alimenta confusione nel consumatore che se non supportato da informazioni e da azioni chiare è in balia di politiche commerciali che possono continuare a depredarlo come è già avvenuto in questi anni, distruggendo definitivamente il mercato, la credibilità e autorevolezza degli operatori.
Una breve considerazione sulla quota di rinnovabili che il consumatore paga nella bolletta dell’energia elettrica e che raggiunge quasi il 17% dell’intero onere, questo è un argomento che non si vuole affrontare in una realtà di crisi economica come l’attuale, mentre servirebbe capire se è ancora sostenibile un tale impegno dello Stato sulla pelle dei cittadini quando altre Nazioni stanno compiendo scelte diverse.
L’auspicio è che l’Autorità per l’Energia e il Gas sia ancora più incisiva nell’imporre alle aziende la trasparenza e la consulenza per i clienti come è già largamente prevista dalle norme, perché è vero che esistono offerte nel mercato libero che rendono risparmio rispetto al tutelato, come è vero che esistono aziende che applicano politiche non meramente speculative, ma sicuramente, ancora da poche, il consumatore viene considerato cliente.

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